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Punto di riordino: cos’è, come calcolarlo e ottimizzarlo

Francesca Vannucci
Francesca Vannucci
Communication Specialist
6 min
E-commerce

Nella gestione di un eCommerce, l’ottimizzazione della supply chain gioca un ruolo chiave nel successo aziendale. Uno degli aspetti più strategici è la gestione delle scorte: un livello di scorte elevato riduce il rischio di perdere vendite e migliora il servizio al cliente, ma allo stesso tempo vincola capitale e aumenta il rischio di obsolescenza della merce. Al contrario, una scorta più ridotta libera liquidità e minimizza gli sprechi, ma può comportare ritardi nelle spedizioni se non gestita correttamente, in particolare nei periodi di picco della domanda. Per bilanciare questi aspetti, è essenziale stabilire quindi una scorta minima che consenta di evitare rotture di stock senza immobilizzare risorse eccessive.

Per questo motivo, determinare il livello ottimale di scorte, noto come punto di riordino, è essenziale per garantire continuità operativa, efficienza e un vantaggio competitivo.

Cos’è il Punto di Riordino

Il punto di riordino, in inglese reorder point, è la soglia minima di scorte che un’azienda deve mantenere per evitare rotture di stock e garantire un flusso continuo di vendite. Quando il livello di magazzino scende sotto questa soglia, è necessario effettuare un nuovo ordine ai fornitori per rifornire le scorte prima che si esauriscano completamente.

Per le piccole e medie imprese, stabilire correttamente il punto di riordino è particolarmente cruciale, poiché spesso operano con risorse limitate e non possono permettersi un eccesso di scorte né rotture di stock che comprometterebbero la capacità di soddisfare gli ordini.

Questo valore viene calcolato tenendo conto di diversi fattori:

  • Tempo di consegna del fornitore (lead time): il tempo necessario affinché un ordine venga evaso e consegnato.
  • Domanda media del prodotto: la quantità media di vendite in un determinato periodo.
  • Scorta di sicurezza: il livello minimo di scorte da mantenere per prevenire imprevisti come ritardi nelle consegne o picchi improvvisi di domanda.

Come si Calcola il Punto di Riordino

La formula del punto di riordino permette di calcolare il momento esatto in cui effettuare un nuovo ordine dei prodotti:

Punto di Riordino = (Domanda media giornaliera x Lead time) + Scorta di sicurezza

Ad esempio, se un eCommerce vende in media 10 unità al giorno di un determinato prodotto, il fornitore impiega 5 giorni per la consegna e la scorta di sicurezza è di 20 unità, ecco come calcolare il punto di riordino:

(10 x 5) + 20 = 70 unità

Quando il magazzino raggiunge le 70 unità, sarà il momento di effettuare un nuovo ordine per evitare il rischio di esaurire il prodotto.

I Rischi di un Punto di Riordino Errato e Come Ottimizzarlo con DHL Express

Determinare in modo errato il punto di riordino può comportare diversi rischi per un’azienda:

Rischi di un Punto di Riordino Troppo Alto

  • Impatto negativo sulla liquidità: immobilizzazione di capitale che potrebbe essere investito in altre aree aziendali.
  • Obsolescenza della merce: rischio di avere prodotti invenduti o superati.
  • Riduzione del turnover: rallentamento della rotazione delle scorte.
  • Aumento dei costi di stoccaggio: necessità di più spazio e gestione più complessa del magazzino.

Rischi di un Punto di Riordino Troppo Basso

  • Diminuzione delle vendite: mancanza della merce necessaria per rispondere agli ordini dei clienti.
  • Danno reputazionale: insoddisfazione dei clienti dovuta a ritardi nell’evasione degli ordini o mancata disponibilità del prodotto.
  • Impossibilità di pianificare: difficoltà nel gestire la logistica e le strategie di vendita.
  • Opportunità e clienti mancati: perdita di occasioni di business a causa della mancanza di prodotto disponibile.

Come Ottimizzare il Punto di Riordino

Per evitare questi problemi, è fondamentale ottimizzare il punto di riordino attraverso:

  • Analisi dei dati e dei costi: monitorare costantemente i livelli di scorte e la domanda di mercato.
  • Implementazione di sistemi automatizzati: utilizzo di software di gestione dell’inventario per monitorare in tempo reale le scorte e prevedere la domanda.
  • Revisioni periodiche: aggiornare i parametri di riordino in base ai cambiamenti del mercato e dei fornitori.

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